I colori del futuro

Courmayeur, al Jardin de l’Ange l’11 agosto, Massimo Santarelli, professore al Politecnico di Torino e coordinatore scientifico del CO2 Circle Lab, Tamara Cappellari Coordinatrice Dipartimento Sviluppo Economico ed Energia della Regione Valle d’Aosta ed Enrico De Girolamo, Direttore Generale del Gruppo CVA, l’azienda energetica della Valle d’Aosta e tra i maggiori player nazionali nell’idroelettrico.

In una serata tiepida, che ci racconta da sola qualcosa del cambiamento climatico, questi tre speaker di rilievo sapientemente coordinati da Ludovico Passerin d’Entreves, ci hanno portato nel meta tempo dell’idrogeno e dei suoi servizi per la transizione ecologica.

Scienza – studi e sperimentazioni sull’uso dell’idrogeno e sul ruolo che può giocare nella transizione energetica; Pubblica Amministrazione e l’ipotesi della Valle d’Aosta come regione pilota per integrare l’idrogeno verde alle energie rinnovabili a favore della decarbonizzazione; le applicazioni possibili per un’azienda come CVA che immagina un potenziamento della sua dote rinnovabile attraverso la capacità di accumulo del vettore idrogeno: questi gli ingredienti gustosi e inediti ai più, per un racconto affascinante che aiuta a immaginare un futuro migliore.

 

I colori dell'idrogeno

 

È così che impariamo che l’idrogeno è una molecola versatile, che può essere ricavata da fonti differenti che ne determinano una natalità colorata, e i colori diventano quasi un codice genetico per capire qual è l’idrogeno più interessante ed utile dal punto di vista ecologico. Per una volta i colori non paiono tutti belli, per una volta non siamo inclusivi e non amiamo l’arcobaleno, certo all’occorrenza possiamo ricavare idrogeno anche dal carbone, avremo l’H2 Brown, così come dal nucleare i cui vapori ci restituiscono una molecola Pink, il gas naturale in ragione delle tecniche estrattive ci può fornire un idrogeno cha va dal blu al grigio passando attraverso il turchese. Ma i colori più belli per il nostro futuro paiono essere il verde e il giallo: è l’idrogeno ricavato per elettrolisi dalle energie rinnovabili, l’acqua dell’idroelettrico insieme al sole e al vento del fotovoltaico e dell’eolico. E in un circolo virtuoso apprendiamo che queste stesse fonti preziose del nostro Pianeta possono essere stoccate attraverso l’idrogeno da esse stesse prodotto, per essere utilizzate nei momenti opportuni. Perché le energie rinnovabili sono buone, ma per loro natura intermittenti, abbiamo bisogno di mettere in uno scrigno il sole e il vento quando ci sono, preservare la loro eccedenza per poterla usare nei momenti nuvoli e senz’aria...

 

Incontri sostenibilità Courmayeur

 

In questa visione semplificata e sicuramente manichea, un punto fermo è che l’idrogeno non è il risolutore di tutti i mali, c’è la tecnologia per produrlo ma per produrre la molecola verde più virtuosa, i costi sono ancora elevati e, in ragione di questo e dell’attesa necessaria per mettere in produzione i prototipi affascinanti che ci ha raccontato il Professor Santarelli, possiamo immaginare l’idrogeno come un aiuto importante, non l’unico, a traghettarci verso un futuro carbon fossil fuel free. Per le sue doti naturali e la sua conformazione la Valle d’Aosta si candida a territorio sperimentale (Tamara Cappellari); per la sua potenza produttiva totalmente rinnovabile CVA è un interlocutore d’eccellenza, perché ha 1.900 GWh da mettere a disposizione, dopo aver alimentato con la sua energia il consumo di energia elettrica dell’intera regione. Così possiamo ipotizzare da un lato un aumento importante nell’elettrificazione dei consumi, una produzione di idrogeno più conveniente attraverso l’acqua dell’idroelettrico e l’alimentazione a idrogeno di una parte dei trasporti (Enrico De Girolamo). Una tessera di futuro dopo l’altra arriviamo al 2040, e la nostra meravigliosa regione potrebbe veramente fare a meno di tutte le fonti fossili.

Noi, del team sostenibilità di CVA riusciamo a immaginarlo, facciamo il possibile perché l’immaginazione sia accompagnata da una rigorosa rendicontazione degli impatti positivi e negativi del lavoro della nostra azienda e, insieme ai colleghi, lavoriamo alla riduzione delle componenti emissive, seppur minime, di questa azienda sorprendentemente verde. Il territorio che abitiamo è la nostra Comunità di riferimento, con la quale condividere il valore generato dalle attività di CVA. Oltre 600 persone di CVA lavorano insieme perché il colore del futuro sia verde, per tutti e, sopra ogni cosa, per le donne e gli uomini di domani.

 

De Girolamo

 

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Ultima modifica: 03/10/2023, 15:19:15 (GMT+2)